La cervicale infiammata può essere anche il risultato di traumi di natura occasionale: infortuni mentre si pratica sport, oppure il classico colpo di frusta, comune soprattutto negli incidenti stradali. Altro importante fattore di rischio è lo stress, che determina una tensione muscolare eccessiva e, similmente a quanto accade con le posture scorrette, rende più sensibile la regione ai traumi e alle reazioni infiammatorie.
Altri fattori che predispongono alla cervicalgia sono le alterazioni nella curvatura della colonna vertebrale come la scoliosi, la cifosi dorsale o la lordosi lombare. Oltre al dolore cervicale, questi disturbi possono determinare sintomi in altre regioni della colonna vertebrale, come la lombalgia.
Esistono poi alcune malattie che fra i sintomi annoverano tipicamente dolori nella regione cervicale. Spesso si tratta di patologie dovute alla progressiva degenerazione delle ossa, come l’artrite reumatoide, l’osteoartrosi, oppure l’ernia del disco (quest’ultima è spesso una diretta conseguenza dell’artrosi): in questa patologia si verifica un progressivo consumo dei dischi invertebrali, che col tempo tendono a consumarsi, schiacciando e comprimendo le vertebre e causando dolori e rigidità. Si parla di ernia quando il disco fuoriesce dalla propria sede, causando compressioni ai nervi circostanti e sintomi dolorosi.
Disturbi cervicali si possono verificare anche a causa della cosiddetta malocclusione: quando, cioè, le arcate dentali non si chiudono correttamente a bocca chiusa e causano tensioni e fastidi alla mandibola. Il dolore, da lì, si irradia fino al tratto cervicale e possono causare anche forti mal di testa.
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